Domenica 26 febbraio 2017 alle ore 18:30, presso la sala polifunzionale Open Space di Palazzo Carafa, in piazza Sant’Oronzo a Lecce, si svolgerà la cerimonia di premiazione del Concorso Nazionale di Poesia “PREMIO LUPIAE 2017”, organizzato dall’Associazione Artistico-Culturale “Accademia della Nike”, con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Ambientali Città di Lecce, del Comune di Lecce, della Provincia di Lecce e della Regione Puglia.
L’importante manifestazione culturale, a cura della prof.ssa Flavia Abati, presidente dell’Accademia della Nike e del prof. Vincenzo Abati, Critico e Storico dell’Arte, si inserisce nell’ambito del Premio Lupiae for The Best Salento’s Professionals, che riconosce il valore dei migliori professionisti del Salento e premia, in due diverse serate, artisti e poeti.
Tra gli otto poeti ritenuti meritevoli, nel corso della serata di premiazione, presentata dal sociologo e scrittore dr. Ferdinando Scavran, verranno insigniti del prestigioso riconoscimento due poeti squinzanesi: Enzo Bacca e Alessandra Vannicola.
Sebbene viva a Larino, in Molise, Enzo Bacca non ha dimenticato le sue origini squinzanesi e con orgoglio rappresenta la sua terra d’origine. Un poeta, Enzo Bacca, appassionato cultore di Belle Arti, Cinema, Letteratura e Storia, autore di testi teatrali a tematica sacra. Per la poesia ha pubblicato i volumi: Pensieri giovanili (1993), Profondo blu (2010), Orizzonti estremi (2013), Oltre la siepe (2014), L’orto di Jamàl (2015), PoèsiKron – Lamenti, grida e altri canti (2016). In corso di pubblicazione il volume Nel dubbio le affinità – versi tra le onde.
Enzo Bacca ha vinto numerosi premi e riconoscimenti per la poesia edita e inedita, tra cui la medaglia del Senato della Repubblica, e a breve riceverà la Laus Publica nell’ambito del Certamen Apollinare Poeticum 2017 dall’Università Pontificia Salesiana di Roma. I suoi componimenti sono presenti in diverse raccolte e antologie poetiche e si caratterizzano per le tematiche sociali in cui indaga le cronache di questi tempi assai difficili affrontando i temi delle realtà urbane e suburbane, dei percorsi accidentati e sdrucciolevoli nel respiro dei vinti, degli ultimi, dei derelitti, dei migranti, dell’uomo del nostro tempo che affronta il futuro dimenticando il passato.
Alessandra Vannicola è una poetessa squinzanese che ha fatto della cultura e dell’amore per l’arte e il bello la sua passione. Come sociologa e presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Centro Athena”, si occupa di promuovere sul territorio la cultura, l’istruzione, l’arte, la musica e la creatività nelle forme più varie.
Classificatasi ai primi posti in vari concorsi nazionali e internazionali di poesia e narrativa, nelle cui antologie del premio sono raccolte molte delle sue opere, ha pubblicato nel 2013 alcune poesie sul n. 104/105 di Zeta. Rivista internazionale di poesia e ricerche della casa editrice Campanotto. La sua prima silloge poetica Vento del Sud è stata pubblicata nel 2013 e nel 2014 altri versi sono confluiti in una raccolta di poeti contemporanei, pubblicati nella Collana Impronte della casa editrice Pagine. Altre raccolte sono attualmente in corso di pubblicazione.
I versi di Alessandra Vannicola sono attraversati da uno sguardo introspettivo teso a scandagliare le infinite possibilità dell’essere. Attese, sogni, malinconie, ricordi, tormento, sentimenti si intrecciano all’autunno, alla pioggia, a quel vento del Sud che rappresenta la parte più intima dell’anima della poetessa, quel soffio vitale che dà un senso diverso alla quotidianità dell’esistenza.
Le poesie di Enzo Bacca e di Alessandra Vannicola che verranno premiate sono due inediti, che ben rappresentano la peculiarità dei poeti: Tempus fugit, di Enzo Bacca, è un lirica dal potente impatto emotivo, riconducibile al tema della poesia civile, tanto cara all’autore; Sospesi, di Alessandra Vannicola, è una delle poesie tratte dalla raccolta in corso di pubblicazione Versi dell’amore oscuro, in cui il tema nostalgico di un amore vissuto in modo totalizzante, irrompe nel tempo del ricordo, rammentando ciò che non è stato.
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